2 settembre 2010


Dietro la rivolta di Maputo, carovita e ingiustizie



E' di sette morti, fra cui due bambini, e quasi un centinaio di feriti il bilancio degli scontri in varie zone della capitale del Mozambico, Maputo, tra la polizia e migliaia di manifestanti, scesi in strada per protestare contro il rincaro dei prezzi dei beni alimentari di prima necessità.

I disordini sono coincisi con l'entrata in vigore di rincari in una serie di servizi essenziali, dall'acqua all'elettricità. Ma l'aumento del prezzo del pane, che lunedì dovrebbe rincarare quasi del 40%, avrebbe rappresentato la scintilla che ha fatto esplodere le proteste: proteste non organizzate da nessun sindacato o associazione ma solo da un semplice passaparola circolato attraverso sms sui cellulari.

"Dietro la rivolta di Maputo c'è il carovita, la povertà dei sobborghi, un divario sociale che si allarga sempre più" afferma l’agenzia Misna. I disordini sono coincisi con l'entrata in vigore di rincari in una serie di servizi essenziali, dall'acqua all'elettricità. Lunedì, poi, il prezzo del pane dovrebbe aumentare quasi del 40%. Proprio quest'ultimo aumento avrebbe rappresentato la scintilla che ha fatto esplodere la protesta di oggi; una protesta non organizzata da nessun sindacato o associazione ma solo da un semplice passaparola circolato attraverso sms sui telefoni cellulari.
"La corsa dell'inflazione è cominciata già l'anno scorso, subito dopo la conferma elettorale del 'Fronte di liberazione del Mozambico' e la fine delle sovvenzioni del governo". Nel periodo che ha preceduto il voto legislativo dell'Ottobre 2009, spiegano alla Misna, il governo ha tenuto bassi i prezzi della benzina e di molti beni di largo consumo. Sul lungo periodo, però, questa politica non era sostenibile da un punto di vista finanziario. Quest'anno, dalla fine di Marzo alla fine di Agosto i prezzi della benzina sono aumentati quasi del 50%. L'inflazione, prima del voto al 2% e oggi al 16%, ha determinato la svalutazione del metical e dunque un aumento del costo dei beni d'importazione denominati in dollari o rand sudafricani. Di queste dinamiche, decisive per i rincari della benzina ma anche della farina acquistata sui mercati internazionali, raccontano alla Misna anche alcuni missionari.
"Saccheggi dei negozi e sassaiole con le forze dell'ordine - dice padre Konrad Klich, missionario del Verbo divino a Maputo - infiammano i sobborghi, dove manca il lavoro e i poveri si sentono abbandonati".

Ad alimentare le tensioni, sottolineano le fonti della Misna, sono anche le disparità sociali. "Il Mozambico è ricco di carbone, legname e altre risorse naturali ma le esportazioni arricchiscono solo un'elite ristretta". Le fonti della Misna escludono un coinvolgimento significativo dei partiti di opposizione, il Movimento per la democrazia multipartitica e la Resistenza nazionale del Mozambico, deboli e divisi. Difficile prevedere come andrà a finire, nonostante un precedente importante: nel Febbraio 2008, prima delle elezioni dell'Ottobre, manifestazioni e disordini spinsero il governo a cancellare un aumento del 50% delle tariffe per i trasporti.