10 aprile 2008

Comunicazione da Haiti

Cari amici,
da una settimana circa c'e un'escalation di violenza legata a manifestazioni popolari contro il caro vita. Qui sotto condivido un pò il punto della situazione.
ciao Maurizio

Mercoledi 9 Aprile
prime ore del mattino e già si sentono notizie di manifestanti che bloccano strade con barricate di gomme infiammate o rocce, carcasse di auto e cassonetti dell'immondizia. E' la terza giornata di disordini civili a Port-au-Prince contro il rialzo vertiginoso dei prezzi degli ultimi 4 mesi. Disordini che manifestano il malcontento della popolazione stanca, una volta di più, delle mille promesse di un fragile governo che al secondo anno di mandato non riesce proprio a ingranare un alcunchè segno di possibile miglioramento. Dopo quasi due anni di paziente attesa, ora la gente non ce la fa proprio più e chi può dargli torto? Riso, farina, olio, fagioli e altri prodotti essenziali sono aumentati fra il 30-60% in soli 4 mesi. Il ferro per costruzione è quasi raddoppiato mentre il prezzo dei carburanti è salito del 40-50%.........e gli stipendi, per chi lavora, sono sempre gli stessi. La marea di persone che sopravvive facendo lavoretti occasionali e sopratutto, venditori ambulanti, non sa più come fare per comprare e vendere piccole mercanzie. La popolazione ha fame, quella vera, dello stomaco vuoto e si ribella. Da Lunedi 7 Aprile la gente è scesa sulle strade e in tre giorni c'è stata un'escalation di violenza sfociata anche in saccheggi di negozi, sparatorie, vetri infranti e macchine bruciate. Ieri hanno addirittura tentato di entrare nel palazzo Presidenziale senza pero riuscirvi perchè è ben protetto dalle forze Internazionali. Purtroppo fra la marea di 'malheureaux' (letteralmente: malorosi, poveri, miserabili) si mischiano anche gli opportunisti delinquenti che non si fanno scappare l'opportunità di trasformare una manifestazione cominciata civilmente, in un vero e proprio campo di battaglia approfittando ovviamente per saccheggiare il più possibile dove possono. I primi due giorni le manifestazioni e blocchi vari erano limitate solo alla città ma da questa mattina anche le zone periferiche, compresa la nostra, sono bloccate e perciò non si può uscire. Ovviamente negozi, banche, scuole (tranne la nostra dove la maggior parte dei bambini vivono nel vicinato) e istituzioni statali sono chiuse e il timore e che la situazione si protragga per tutta la settimana. Non si sa a cosa sfocierà questa rivolta popolare. Apparentemente non ci sono gruppi politici o bande di delinquenti che manovrano la situazione al fine di destabilizzare il governo ma la situazione appare grave perchè questa marea di 'malhereaux' non ha nulla da perdere. Probabilmente ci sarà qualche 'misura urgente' che il governo prenderà per calmare le acque accompagnata da altre promesse e il cambiamento di qualche ministro. La gente tornerà ad avere pazienza ma per quanto ancora? Anche noi ovviamente viviamo la situazione con apprensione. Il rincaro dei prezzi è un grattacapo non indifferente che pesa sul bilancio perchè cerchiamo comunque di mantenere le attività inalterate e non e facile. Vi terrò aggiornati sulla situazione, un caro saluto, Maurizio

Nessun commento: