Il batey di Villa Hermosa, a dispetto del nome (Hermoso in spagnolo significa bello), di piacevole ha solo il sorriso dei bambini che vi abitano. Per il resto non è molto diverso dagli altri bateys di cui è disseminata la Repubblica Dominicana. Le abitazioni sono piccole costruzioni di legno ormai scolorito dal tempo. L’interno è spoglio: qualche cassapanca, un tavolo, qualche sgabello e delle stuoie di paglia su cui dormire, ne formano l’arredamento. In un angolo, un recipiente per l’acqua, raccolta in un pozzo, serve per lavarsi e cucinare.
Anche qui, come negli altri bateys, gli abitanti guardano inquieti gli estranei: sono forse dei turisti curiosi che, avendo sentito parlare di queste comunità di braccianti haitiani utilizzati per il taglio della canna da zucchero, vogliono conoscere da vicino questa realtà, oppure sono l’avanguardia delle autorità che vengono alla ricerca dei clandestini per rimpatriarli? Queste comunità di haitiani, fuggiti dalla povertà endemica del loro paese, vivono infatti in semiclandestinità: tollerate all’epoca del taglio della canna e perseguitate al termine della campagna agricola.
Qui non esistono centri sanitari e nessun genere di servizi: l’unico sostegno che gli abitanti dei bateys ricevono è quello delle organizzazioni di volontariato e di alcune chiese locali. In collaborazione con una di queste, la Iglesia Nuevo Amanecer con Cristo, Solidaria ha iniziato il sostegno della scuola primaria del batey di Villa Hermosa, nella provincia di Romana, costruita dai genitori degli alunni con materiale di fortuna, dove circa centocinquanta bambini studiano nelle condizioni che le immagini documentano.
Vogliamo dare una speranza a questi alunni e ai loro insegnanti, e realizzare una scuola vera, dove sia possibile studiare in condizioni dignitose. Ma per ottenere questo risultato abbiamo bisogno di sostenere tutti gli alunni di questa scuola e fare in modo che il batey in cui vivono, di bello, oltre al loro sorriso, abbia anche la scuola.
Sostieni anche tu i bambini di Villa Hermosa.
Qual è il contributo necessario:
• con 24 euro al mese puoi adottare a distanza un alunno/a
Cosa si riceve:
• foto e dati personali dell’alunno insieme ad alcune informazioni sul Paese e sul progetto di sostegno
• lettere, disegni, o altro materiale proveniente dall’alunno sostenuto
È possibile:
• scrivere agli alunni
• visitare la scuola per incontrarli personalmente
• dedurre dalle tasse il contributo versato
Vai alla scheda del progetto
