4 settembre 2008

Lettera da Haiti

Cari amici
si stavano ancora facendo i bilanci di morte (75) e distruzione di raccolti e bestiame causati dal ciclone Gustav ed ecco arrivare Hanna, ancor più potente e devastante di Gustav.
Hanna ha cominciato a sfogare la sua rabbia nella notte fra Lunedi e Martedi sopratutto al Nord di Haiti e in una città costiera del Sud, Les Cayes. La città di Gonaive (quasi distrutta solo 2-3 anni fa da un ciclone) sembra essere la più colpita ma si teme il peggio anche per tanti centri cittadini della zona dell'Artibonite dei quali non si hanno assolutamente notizie. Gonaive è letteralmente irraggiungibile via terra, un corteo di soccorso delle UN non è riuscito a raggiungere la città ieri e oggi ci proveranno con elicotteri. Dalle poche notizie trapelate si sa che la città è quasi completamente inondata da 3-4 metri d'acqua, tutte le strade di accesso sono impraticabili, sicuramente ci saranno numerosi morti, raccolti e bestiame sono andati persi ma di bilanci certi non ce ne sono ancora. Probabilmente oggi avremo le prime immagini della città, ieri anche gli elicotteri non potevano sorvolarla e la pioggia ha cessato di cadere solo questa mattina presto.
Nel pomeriggio di ieri Hanna ha sfogato molta della sua rabbia anche sulla capitale con venti fortissimi che hanno divelto alberi e pali della luce e distrutto molte baracche delle bidonville. Poi la pioggia ha cominciato a venire molto forte e non ha smesso fino a stamani. Molte zone povere e vicino al mare sono inondate ma non così tragicamente come a Gonaive. Non ci sono dati ufficiali dei danni ma siamo solo al 'day after', al giorno dopo e i bilanci verranno lentamente.

Comunque i danni più gravi sono in provincia ma anche in questo caso, solo oggi si saprà qualcosa di più preciso. Purtroppo i 'flagelli' su Haiti non sembrano ancora finiti, altri due cicloni sono previsti entro breve, IKE e JOSEPHINE, la speranza ovviamente è che non portino ulteriori devastazioni ma ovviamente tutti vivono nel timore che lo siano.
Io non ho parole per descrivere la frustrazione che sento. Sembra che non ci sia pace o respiro per questo paese, ogni anno accadono cose che non fanno altro che peggiorare la situazione e quando si pensa che peggio di così non potrebbe andare, che ormai si tocca il fondo.....ecco che succede di peggio che allunga, per così dire, il parametro del 'fondo'.

La crisi mondiale aveva ulteriormente sprofondato la già moribonda economia del paese, aveva causato una crisi politica nel mese di Aprile e solo da qualche giorno le camere avevano retificato e approvato l'installazione del nuovo Primo Ministro che ora avrà il compito sovrumano di accompagnare il paese in questa nuova situazione di emergenza causata dai cicloni, senza contare ovviamente i problemi di 'ordinaria amministrazione' : disoccupazione, sanità, economia, infrastrutture, l'apertura delle scuole ecc....
Nel frattempo i prezzi non smettono di salire e la popolazione continua a soffrire ancora di più e in futuro sarà ancora più dura. I cicloni hanno distrutto raccolti di riso, banane, patate, yam e altro e migliaia di capi di bestiame allevati da famiglie di provincia sono andati persi, il che vuol dire che la povertà in provincia sarà ancora più estrema e la gente continuerà ancor di piu a riversarsi nella città.
Naturalmente la situazione avrà dei risvolti negativi per tutti, il malcontento della popolazione era già arrivato ad un livello estremo. L'installazione del nuovo Primo Ministro aveva in parte soddisfatto l'opinione pubblica ma io mi chiedo quanto riuscirà a fare questa nuova amministrazione con le poche risorse a disposizione tenendo conto anche degli enormi problemi causati ora dai cicloni.
C'e un canto che si sente spesso qui nella radio, una canzoncina soffusa e melanconica il cui ritornello dice "......chiediamo solo un po di respiro, perche Haiti possa continuare a vivere.....chiediamo solo un po di respiro....."
Maurizio