9 febbraio 2008

Lettera da Haiti


Lettera dalla Fondazione LAKAY MWEN di Haiti




Cari amici


Oggi e Mercoledi delle Ceneri e il Carnevale si e concluso proprio in nottata. Quattro giorni di musica, carri e danze sfrenate fino all’alba in tutto il paese, giorni in cui non mancano mai morti, feriti e danni.
Devo dire che il carnevale e la festa più sentita e festeggiata di tutto l’anno, festa alla quale nessuno vuole mancare e così, per 4 giorni e notti, tutti in strada a ballare al seguito di alcuni carri allegorici allestiti da cantanti e bande famose in Haiti.
Musica sfrenata e allegra ‘sparata’ da potenti ‘buff’ (casse musicali) portate da grossi camion e alimentate con capaci generatrici su carrello.
Il carnevale in ‘musica’ e caratteristico della cultura latino-americana e Haiti (benchè nettamente Africana come cultura) è stata contagiata da decenni. In questi giorni tutto funziona a singhiozzo, Scuole, banche ed enti pubblici sono fermi così come vari negozi e i pochi supermercati rimangono aperti solo per mezza giornata mentre i piccoli ambulanti abbondano come sempre anche se a una certa ora spariscono dalla circolazione per concentrarsi in quel di ‘Champs de Mars’ la piazza princiale della citta dove è situato anche il palazzo Presidenziale. Di sera tutta la città sembra deserta salvo quel fazzoletto di area (1 kmq) intorno al Palazzo dove un formicaio di umanità, contornata da una babele di colori, odori, suoni e forme, si confonde dimenticandosi miserie e difficolta quotidiane per quelle poche ore.



Le scuole, come dicevo, sono chiuse e riapriranno Lunedi 11. La cosa frustrante in Haiti sono i tanti giorni di vacanza al seguito di qualche festa senza contare i vari ponti a cavallo di qualche ricorrenza del paese come : l’Indipendenza o la festa della bandiera e altre e poi non di rado ci sono uragani a cui seguono inondazioni e………giù con altri giorni di congedo forzato.

A Settembre abbiamo incluso circa 100 bambini alla nostra scuola portando il numero totale dei bambini della primaria (elementare-media) a 850.
Questi 100 bambini sono sostenuti da SOLIDARIA attraverso il loro programma di adozione a distanza e grazie alle quote possiamo procurare tutto il necessario: libri, zainetto, uniforme, materiale scolastico, scarpe in molti casi e ovviamente la retta scolare. Un pasto quotidiano viene assicurato invece da un’organizzazione Olandese che offre riso, fagioli, olio, farina e sardine.
E' una grazia che Solidaria abbia ricevuto l’appello di aiuto. Sono cosi tanti
i bambini che non possono andare a scuola e 100 sembrano pochi ma noi non siamo qui per portare una soluzione al problema dell’educazione e analfabetismo in Haiti, siamo qui per offrire un’opportunità e la speranza di un futuro migliore e almeno per questi 100 bambini come per gli altri 750, la cosa può essere concretizzata.


La giornata tipo dei nostri bambini si svolge come segue: 7.30 am entrata, alzabandiera, Inno Nazionale;7.45 am inizio lezioni 10.00 – 10.20 am ricreazione; 11 – 11.30 am pasto; 12.30 pm fine lezioni. Tutte le nostre giornate sono accompagnate dalle voci, sorrisi, giochi, scalpitio di piedi e l’esuberante vitalità di tutti questi bambini che portano allegria alle giornate dei nostri anziani ospitati nella missione che seduti nel cortile vicino si godono questa ‘musica di vita’ quotidiana.
Il nostro programma scolare è attualmente abbastanza completo. I bambini entrano nella scuola primaria, continuano nella nostra secondaria (liceo) nella quale abbiamo anche il corso di informatica, cosa rara nelle scuole di Haiti, e se non vogliono continuare con la scuola secondaria possono frequentare i corsi professionali di falegnameria, cucito, musica e artigianato che cominciano proprio in questo mese.
Le nostre scuole primarie (2) contano 850 bambini, 300 studenti sono nella secondaria, 50 giovani dai 13 ai 18 anni seguono un corso ‘speciale’ di pomeriggio ideato per coloro che non sono riusciti nemmeno a terminare gli studi primari. Le nostre scuole sono riconosciute dal Ministero dell’educazione e sono inviati quindi agli esami di stato. Durante il corso dell’anno organizziamo anche tre corsi di aggiornamento per i nostri insegnanti. E' una cosa importante e necessaria, prima di tutto perchè formare un gruppo solido e omogeneo è di vitale importanza e poi questi corsi offrono l’occasione di migliorare i metodi di insegnamento.
In tutto abbiamo 39 insegnanti e 3 direttori che lavorano nelle nostre scuole.
Ogni tanto ripenso alla nostra prima scuola di 5 anni fa: 120 bambini sistemati sotto tettoie all’aperto con banchi di fortuna, matita e fogli di carta. In soli 5 anni la Provvidenza ha fatto miracoli e ora abbiamo due scuole ben costruite e fornite nelle quali formiamo tanti bambini del quartiere e credo che la nostra contribuzione non solo porta beneficio ai bambini ma anche alle loro famiglie e di riflesso alla comunita locale.

La situazione politica in Haiti e abbastanza stabile da un’anno a questa parte ma le condizioni di vita della gente non è cambiata di molto. Miseria, disoccupazione, mancanza di infrastrutture, scolarità e sanità rimangono delle piaghe aperte. I costi dei beni di prima necessità continuano a crescere. In Haiti si importa di tutto, niente viene prodotto su larga scala e di conseguenza perfino zucchero, pesce, pollo, uova e farina viene importato benchè ci siano le potenzialita per produrre questi prodotti.
Sembra che qui tutto si muova intorno al commercio, sopratutto al dettaglio:
tutti comprano o vendono qualcosa, gli ambulanti pullano sulle vie cittadine e nei tanti mercatini. In pratica basta avere un cesto con dei prodotti dentro (caramelle, mango, banane, quaderni, riso, patate dolci, yam……qualsiasi cosa) ci si siede al bordo della strada o davanti a una scuola o dovunque e si passa l’intera giornata con la speranza di guadagnare quanto basta per almeno sfamare la famiglia.
Ho molto rispetto per questa gente. Malgrado le inumane situazioni nelle quali vivono, hanno sempre un sorriso pronto e un’allegria contagiosa.

E' raro vedere facce tristi, ancor piu trovare qualcuno ‘depresso’...Un nostro bravo psicologo occidentale non avrebbe molto lavoro qui.
Per finire, un piccolo accenno ai nostri anziani ospiti della missione. Ne abbiamo 30 e in più ne seguiamo altri 15 a domicilio. Sono per lo più anziani abbandonati o handicappati che abbiamo trovato per le strade della capitale o nel cortile dell’ospedale generale o che ci sono riferiti dalle suore di Madre Teresa di Calcutta. Da noi trovano una piccola oasi di pace dove vivere; curati, rispettati e amati, il tramonto della loro esistenza dopo una vita di stenti e difficoltà.
La nostra presenza, come dicevo, non risolve ‘problemi’ ma offre la possibilità di una vita migliore e fa la differenza nella vita dei bambini e anziani di cui ci prendiamo cura e tutto questo e anche grazie a voi che con il vostro contributo rendete tutto questo possibile.

Un caro saluto

Maurizio Barcaro




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